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MODULO 2 Estetica del territorio: visioni e narrazioni

MODULO 2
Estetica del territorio:
visioni e narrazioni

MODULO 2
Estetica del territorio:
visioni e narrazioni

MODULO 2 Estetica del territorio: visioni e narrazioni

Il lavoro sul lessico e sulle questioni relative al territorio portato avanti nel primo modulo del Master verrà sviluppato nel secondo a partire da un approccio più specificamente estetico. Se la filosofia è pratica di invenzione di concetti e non meditazione che interviene soltanto a cose fatte, l’affermazione della sua creatività introduce una forte risonanza con le pratiche artistiche. Nella descrizione del territorio, con i suoi cambiamenti fisici, politici, economici, sociali, così come nella proposta di parole nuove con cui pensarlo, l’estetica interviene nella sua doppia valenza: relazione con il mondo, i corpi, le immagini, dal punto di vista della sensibilità, ma anche teoria delle arti.

Il Modulo provvede dunque a enucleare e approfondire alcuni concetti legati al territorio utilizzati in diverse discipline, ma dalla forte valenza estetica; interrogare attraverso esempi alcune forme di arte come pratiche in grado di disegnare le figure della comunità e di mostrare nuove configurazioni del mondo. L’obiettivo finale del modulo è quello di fornire un lessico legato al territorio nella sua componente più specificamente estetica e approfondire alcuni esempi artistici che intendono descriverne lo stato e i cambiamenti, così come immaginare nuove configurazioni.

Il tema di quest’anno (2023). Elementi#1 – Acqua.

Elemento che costituisce più della metà del corpo degli organismi viventi e più della metà della superficie del pianeta, la pervasività dell’acqua la ha resa da sempre oggetto di raffigurazioni artistiche oltre che simbolo al centro di racconti filosofici e mitologici. Il lago come specchio che riflette e a volte inganna, il fiume con le sue “acque sempre nuove” come esempio di divenire perenne, il mare come luogo di trasformazione e opportunità, incertezza e pericolo, sono da sempre protagonisti delle visioni e delle narrazioni che l’umano ha prodotto nel suo rapporto con la natura. Da una parte spazio amniotico e luogo dell’origine, dall’altra abisso inquietante, l’acqua, simbolo di purezza, non si trova mai pura in natura, portando con sé la memoria dei suoi precedenti stati e fluendo verso nuove mescolanze. Le pratiche artistiche ci insegnano che la forza simbolica e materiale dell’acqua può essere assunta non solo come elemento minaccioso da governare, ma anche come potenza da assecondare, elemento con cui giocare e in cui immergersi. Attraverso letture estetiche, pratiche artistiche, esplorazioni del territorio, proveremo a immaginare queste possibilità.

Workshop  / Anfibio

a cura di Annalisa Metta

La parola anfibio alla lettera significa ‘dalla doppia vita’. Nello specifico, designa quegli organismi capaci di vivere in ambienti acquatici e terrestri. Con la stessa accezione, si dicono anfibi i veicoli e le calzature capaci di muoversi per terra e in acqua. I dizionari evidenziano che, con uso figurato, anfibio si dice un comportamento pieno di contraddizioni e di ambiguità.

Il workshop “Anfibio” intende riflettere sulla dimensione del doppio, della contesa tra terra e acqua, ma anche tra umanità e acqua, intese come agentività interagenti. È un esercizio di sguardo, per verificare l’opportunità di separare asciutto e umido, suolo e acqua, tecnica e natura, e considerare invece la possibilità di procedere per gradienti e progressivi cambiamenti di stato, proprio come usa fare l’acqua. Anch’esso è un doppio, perché è uno sguardo rivolto su due bacini. Il primo è la scena della ricerca contemporanea in architettura del paesaggio nei territori dell’acqua: cercheremo di osservare e comprendere alcune posizioni ricorrenti nel progetto dei paesaggi anfibi, in una prospettiva di co-azioni e di configurazioni vicendevoli; in questo primo bacino si terranno comunicazioni e conversazioni in aula. Il secondo è il contesto fisico in cui ci si trova e che, in maniera a volte flagrante, a volte impercettibile, e anche a dispetto di ogni evidenza, è senz’altro un territorio dell’acqua; in questo secondo bacino condurremo esplorazioni e reportage fotografici e narrativi in presa diretta. Lo scopo è allenarsi a cercare e riconoscere condizioni di interessante interferenza tra l’acqua, gli altri elementi e i manufatti costruiti dagli esseri umani e, più in generale, i legami di necessità e di complicità che si instaurano tra gli elementi costitutivi dei contesti: comprendere che le forme visibili sono manifestazioni eclatanti o minute di intenzionalità, competenze e modi di esistenza, umane e non umane, e frutto di reciproche negoziazioni, incessanti, pugnaci e creative.

Sono stati docenti del modulo:

Salomé Jashi, Casa d’argilla, DOM- Valerio Sirna, Leonardo Delogu, Daniele Balicco, Elena Past, Laura Pugno, Gianluca Solla, Eleonora Diamanti, Stefano Oliva, Cesare Pietroiusti, Pierandrea Amato, Sara Marini, Manola Antonioli, Alfonso Giancotti, Andrea Andreco Conte, Paolo Vignola, Camillo Boano, Edoardo Fabbri, Maria Pone, Archibloom, Paolo D’Angelo, Ivelise Perniola, Carlo Hintermann, Sophie Gosselin, Federica Castelli, Carlotta Fioretti, Eticity, Sandra Annunziata, Ati Suffix, Riccardo Venturi, Giorgio De Finis, Stefano Catucci, Luca Bergamo, Pablo Georgieff – Coloco, Fulvia Carnevale – Claire Fontaine, Daniel Finch-Race, Lisa Giombini, Marta Roberti, Tonino Griffero, Mauro Folci. 

MODULO 2 / Estetica del territorio. Visioni e narrazioni
/ Cfu 6 / Ore 60 di cui 36 frontali

Dal 24 marzo al 22 aprile 2023

Coordinamento: Daniela Angelucci e Francesco Careri

Workshop di Architettura del Paesaggio: Annalisa Metta