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MODULO 5
Territori marginali tra
conflitti e nuove opportunità

Modulo 5
Territori marginali tra
conflitti e nuove opportunità

MODULO 6 Territori marginali tra conflitti e nuove opportunità

Vivendo in questo modo -all’estremità-, abbiamo sviluppato uno sguardo particolare sul mondo.
Guardando dall’esterno verso l’interno e viceversa,
abbiamo concentrato la nostra attenzione tanto sul centro quanto sul margine.
Li capivamo entrambi.
bell hooks, “Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale”

Il modulo si struttura intorno al concetto di margine come paradigma per l’osservazione, l’interpretazione e l’intervento sul territorio. Guarda ai margini nella loro dimensione urbana, prendendo in esame alcuni particolari ambiti periferici e andando ad analizzarne immaginari, pratiche e interventi, osservando come dal margine stesso emergano le istanze per la costruzione di un proprio futuro, interrogando la continua rinegoziazione di spazi (e poteri) tra il pubblico istituzionale e i soggetti locali; ma guarda soprattutto alla marginalità delle cosiddette aree interne, così definite in base alla loro lontananza dai principali centri di offerta di servizi essenziali, ricche di importanti risorse ambientali e culturali, ma interessate da un drenaggio continuo di abitanti, competenze e attività economiche.

Il modulo provvede quindi a fornire gli strumenti per guardare il margine dal margine, per osservare e interrogarsi su modelli di governo antichi e attuali, l’emersione di progettualità locali condivise e innovative, il ripensamento di alcuni scenari di sviluppo, l’esperienza di inedite forme di abitare e di nuove modalità di esercitare il conflitto.

Il tema di quest’anno (2025). Elementi#3 – Fuoco

un fuoco, un voto

Nelle forme di gestione collettiva dei beni comuni (usi civici, università agrarie, comunanze) che caratterizzavano le aree interne, l’espressione “un fuoco, un voto” sanciva l’impossibilità di separare il diritto ad esprimersi su un territorio dall’abitarlo, saldando così la permanenza in un luogo con diritti e doveri nei suoi confronti. Un focolare acceso, una casa abitata, era la condizione necessaria e sufficiente ad indicare la propria presenza fisica e politica.

L’esplosione delle geometrie dello spazio politico moderno sembra aver rimesso in discussione questo legame biunivoco, mentre sempre più forme di abitare – mutevoli, elastiche, temporanee – si trovano oggi sprovviste di legittimità e riconoscimento. Allargando lo sguardo, questo fenomeno può arrivare ad includere gli elementi non umani, rispetto ai quali un dibattito crescente si interroga, giungendo a proporre e, in alcuni casi, a sperimentare, la costituzione di soggetti giuridici altri che ne possano rappresentare gli interessi.

I territori marginali sono un contesto privilegiato per interrogare queste dinamiche, che spesso qui affiorano con maggiore chiarezza (e impellente urgenza). Scegliamo il paese di San Martino Valle Caudina (AV) come occasione per mettere alla prova le nostre speculazioni con la complessità dei processi decisionali che investono oggi questo luogo. In un paese in cui l’esplosione di un torrente tombato ha rimesso in discussione relazioni ecosistemiche e immaginari collettivi ci chiederemo: quali fuochi rimangono inascoltati? In che modo alcune pratiche artistiche e culturali possono offrirsi come strumenti per riconoscerli?

Sono stati docenti del modulo:
Serena Tarabini, Filippo Tantillo, Alessandra Esposito, Davide Olori e Francesco Saverio Oliveiro, Antonio De Rossi, Alberto Marzo, Giovanni Attili, Elisa di Liberato, Pier Luigi Sacco, Leonardo Delogu, Leandro Pisano, Lidia Decandia, Roberta Biasillo, Alexandra D’Angelo, Serena Caroselli

MODULO 5 / Territori marginali, tra conflitti e nuove progettualità

Cfu 6 / Ore 60 di cui 36 frontali

lezioni il 5 e 6 settembre 2025. dall’8 settembre al 14 settembre 2025 Summer school del master, che si svolgerà a San Martino Valle Caudina (AV).

Coordinamento: Alberto Marzo e Serena Olcuire

Il modulo consente l’accesso al complesso di lezioni
CLISEL, Cambiamenti climatici, migrazioni e sicurezza

Cambiamenti climatici, migrazione e sicurezza sono oggetto di ampi dibattiti sia in ambito accademico che politico: i flussi migratori spesso giustificano risposte securitarie all’interno dei confini nazionali; d’altro canto, le migrazioni conseguenti agli impatti negativi dei cambi climatici stanno diventando sempre più un fenomeno rilevante di mobilità umana. In un tale contesto, i soggetti politici che si trovano in prima linea ad affrontare questi temi e le relative problematiche sono le autorità locali.

Questo prima parte del modulo, erogata virtualmente, offre una panoramica multi-disciplinare di questi temi con l’obiettivo di promuoverne la conoscenza e stimolare un dialogo formativo, fornendo gli strumenti legali, politici, storici e geografici di base per  contribuire al rafforzamento delle capacità urbane di gestione delle questioni legale ai cambi climatici, migrazione e sicurezza.

Le lezioni sono state elaborate nell’ambito del progetto Horizon 2020 CLISEL (Climate Security with Local Authorities – Sicurezza climatica con le autorità locali) e sono tenute da esperti internazionali dell’Università degli Studi di Cagliari, dell’Environmental Humanities Laboratory presso il KTH di Stoccolma, dell’Environmental Centre dell’Università di Lancaster e il WTI dell’Università di Berna.

ACCEDI ALLA PIATTAFORMA DEL MODULO SICUREZZA CLIMATICA

Programma del modulo

Bibliografia di riferimento

presto disponibile