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MODULO 6
Territori marginali tra
conflitti e nuove opportunità

Modulo 6
Territori marginali tra
conflitti e nuove opportunità

MODULO 6 Territori marginali tra conflitti e nuove opportunità

Vivendo in questo modo -all’estremità-, abbiamo sviluppato uno sguardo particolare sul mondo.
Guardando dall’esterno verso l’interno e viceversa,
abbiamo concentrato la nostra attenzione tanto sul centro quanto sul margine.
Li capivamo entrambi.
bell hooks, “Elogio del margine. Razza, sesso e mercato culturale”

Il modulo si struttura intorno al concetto di margine come paradigma per l’osservazione, l’interpretazione e l’intervento sul territorio. Guarda ai margini nella loro dimensione urbana, prendendo in esame alcuni particolari ambiti periferici e andando ad analizzarne immaginari, pratiche e interventi, osservando come dal margine stesso emergano le istanze per la costruzione di un proprio futuro, interrogando la continua rinegoziazione di spazi (e poteri) tra il pubblico istituzionale e i soggetti locali; ma guarda soprattutto alla marginalità delle cosiddette aree interne, così definite in base alla loro lontananza dai principali centri di offerta di servizi essenziali, ricche di importanti risorse ambientali e culturali, ma interessate da un drenaggio continuo di abitanti, competenze e attività economiche.

Il modulo provvede quindi a fornire gli strumenti per guardare il margine (dal margine), per osservare e interrogarsi su modelli di governo antichi e attuali, l’emersione di progettualità locali condivise e innovative, il ripensamento di alcuni scenari di sviluppo, l’esperienza di inedite forme di abitare e di nuove modalità di esercitare il conflitto.

Il tema di quest’anno (2023). Elementi#1 – Acqua

Nel 2023 ci concentreremo su quei contesti in cui l’insorgenza, la manifestazione violenta dell’acqua ha innescato un’importante trasformazione territoriale. Torrenti alla ricerca di un respiro negato dalle secolari tombature, falde risvegliate dalla violenza delle escavatrici illegali, ma anche ghiacciai che collassano sotto le nuove, asfittiche temperature alpine: l’acqua mostra, più degli altri elementi, il suo potere di sovversione, da sub “sotto” e vertĕre “volgere”, capovolgere, mandar sotto; un “profondo e violento sconvolgimento di un ordine costituito, spec. nell’ambito sociale e politico” (Treccani). Un movimento che si genera dal basso e va verso l’alto, mirando a un capovolgimento dell’ordine delle cose – o quantomeno a una sua brutale alterazione.
Se nei contesti centrali (urbani o rurali che siano) la sovversione resta spesso silenziata o lo status quo velocemente ripristinato, gli eventi accaduti nei territori marginali concedono un maggiore ventaglio di possibilità, da cogliere e coltivare.
Per un verso, si tratta di opportunità in termini di riscrittura simbolica dei luoghi: la fascinazione sublime della violenza con cui l’acqua si impone sull’ordine quotidiano esprimendo tutta la sua potenza sovversiva può essere addomesticata nella gradevolezza di paesaggi normalizzati e riconfezionati in forme facilmente fruibili, o può generare fratture irriducibili che cambieranno sul lungo periodo percezione e memorie di un luogo.
Per l’altro, riconosciamo opportunità in termini di revisione della relazione umana con il territorio, esigendo il confronto con nuovi percorsi decisionali e di intervento, mettendo alla prova possibilità e strumenti del progetto nel rapportarsi con l’imprevisto che plasma in maniera così determinante il contesto ambientale esistente.
Il modulo si confronterà con diversi casi in cui l’elemento acquatico ha violentemente reagito all’antropizzazione estrattiva generando profondi sconvolgimenti ecosistemici e, talvolta, rinnovate forme di valore immediatamente catturato da un’imprenditorialità privata particolarmente visionaria. Interrogheremo la possibilità di attribuzione di un potere di sovversione e di produzione di conflitto agli elementi naturali, ma soprattutto metteremo a tema la necessità di ripensare la nostra modalità di rappresentare e, soprattutto, progettare la presenza umana nei territori marginali.

Il modulo associa alle lezioni frontali con docenti interni ed esterni l’attraversamento di uno dei casi studio proposti. Si prevede, quindi, un seminario residenziale per l’ultimo weekend di lezione.

Sono stati docenti del modulo:
Serena Tarabini, Filippo Tantillo, Alessandra Esposito, Davide Olori e Francesco Saverio Oliveiro, Antonio De Rossi, Alberto Marzo, Giovanni Attili, Elisa di Liberato, Pier Luigi Sacco, Leonardo Delogu, Leandro Pisano

MODULO 6 / Territori marginali, tra conflitti e nuove progettualità

Cfu 6 / Ore 60 di cui 36 frontali

dal 22 settembre al 14 ottobre 2023

Coordinamento: Serena Olcuire

Il modulo consente l’accesso al complesso di lezioni
CLISEL, Cambiamenti climatici, migrazioni e sicurezza

Cambiamenti climatici, migrazione e sicurezza sono oggetto di ampi dibattiti sia in ambito accademico che politico: i flussi migratori spesso giustificano risposte securitarie all’interno dei confini nazionali; d’altro canto, le migrazioni conseguenti agli impatti negativi dei cambi climatici stanno diventando sempre più un fenomeno rilevante di mobilità umana. In un tale contesto, i soggetti politici che si trovano in prima linea ad affrontare questi temi e le relative problematiche sono le autorità locali.

Questo prima parte del modulo, erogata virtualmente, offre una panoramica multi-disciplinare di questi temi con l’obiettivo di promuoverne la conoscenza e stimolare un dialogo formativo, fornendo gli strumenti legali, politici, storici e geografici di base per  contribuire al rafforzamento delle capacità urbane di gestione delle questioni legale ai cambi climatici, migrazione e sicurezza.

Le lezioni sono state elaborate nell’ambito del progetto Horizon 2020 CLISEL (Climate Security with Local Authorities – Sicurezza climatica con le autorità locali) e sono tenute da esperti internazionali dell’Università degli Studi di Cagliari, dell’Environmental Humanities Laboratory presso il KTH di Stoccolma, dell’Environmental Centre dell’Università di Lancaster e il WTI dell’Università di Berna.

ACCEDI ALLA PIATTAFORMA DEL MODULO SICUREZZA CLIMATICA

Bibliografia di riferimento

presto disponibile