Il master di secondo livello “Environmental Humanities – Studi dell’Ambiente e del Territorio” dell’Università degli Studi Roma Tre affronta le questioni relative al territorio, alla città e all’ambiente e promuove in Italia le Scienze Umane Ambientali, campo di studio in grande espansione e attualmente tra i più interessanti ambiti delle scienze umane. La storia di parole cardinali quali città, comunità, habitat, natura, territorio, paesaggio, progetto, antropocene, sarà presentata, discussa e aggiornata, a partire dai diversi saperi che ne hanno trattato: dalla filosofia all’arte, dalla teoria politica alla sociologia, dalla storia e geografia all’urbanistica e architettura, dal diritto all’economia, dall’ecologia politica alla comunicazione. Specificità dell’offerta formativa del Master è infatti l’impegno a integrare i diversi saperi e la pluralità di competenze necessarie quando si affrontano i temi sollevati dall’abitare e operare in una dimensione territoriale, urbana, ambientale. La vocazione del corso è dunque quella di offrire una formazione che si rivolga sia ai profili delle discipline scientifiche (ingegneria, scienze naturali, etc.) sia a quelli delle discipline umanistiche.
Il master di secondo livello “Environmental Humanities – Studi dell’Ambiente e del Territorio” dell’Università degli Studi Roma Tre affronta le questioni relative al territorio, alla città e all’ambiente e promuove in Italia le Scienze Umane Ambientali, campo di studio in grande espansione e attualmente tra i più interessanti ambiti delle scienze umane. La storia di parole cardinali quali città, comunità, habitat, natura, territorio, paesaggio, progetto, antropocene, sarà presentata, discussa e aggiornata, a partire dai diversi saperi che ne hanno trattato: dalla filosofia all’arte, dalla teoria politica alla sociologia, dalla storia e geografia all’urbanistica e architettura, dal diritto all’economia, dall’ecologia politica alla comunicazione. Specificità dell’offerta formativa del Master è infatti l’impegno a integrare i diversi saperi e la pluralità di competenze necessarie quando si affrontano i temi sollevati dall’abitare e operare in una dimensione territoriale, urbana, ambientale. La vocazione del corso è dunque quella di offrire una formazione che si rivolga sia ai profili delle discipline scientifiche (ingegneria, scienze naturali, etc.) sia a quelli delle discipline umanistiche.
Acqua, Terra, Fuoco, Aria
L’edizione 2023 del Master ha aperto un ciclo di studi dedicato a quattro elementi naturali (acqua, terra, fuoco, aria). Non li intendiamo come risorse da sfruttare, consumare, esaurire, valorizzare; piuttosto come agenti delle dinamiche e delle trasformazioni ambientali, che coinvolgono sullo stesso piano umani e non umani, viventi e non viventi. Ognuno dei quattro elementi conserva e produce la memoria della vita, stabilendo relazioni e istituendo pertanto nuovi ambienti, nuovi territori, nuove narrazioni. Ogni elemento ci racconta, intrecciandole, storie, vicende, criticità, lotte; disegna paesaggi, si fa addomesticare ma può ribellarsi, rendendosi ingovernabile; rimanda a epoche remote quanto a scenari futuri, dà segnali ineludibili di allarme e al contempo è fonte di energia per l’avvenire. Ognuno di essi ha una sua propria materialità e consistenza, in sé irriducibile, eppure partecipano tutti della potenza generatrice e distruttrice del pianeta.
Edizione 2025. Elementi#3 – Fuoco
Il fuoco evoca un immaginario ambivalente: può essere distruttivo e generativo. Tante narrazioni, tante esperienze, tanti saperi ci raccontano come questi due aspetti della sua potenza non siano affatto in contraddizione, bensì interagiscano e si compenetrino l’uno nell’altro, l’uno con l’altro: distruzione creatrice, creazione distruttiva. Trasformazione e non distruzione la si riscontra poi nei passaggi di stato di cui il suo calore è tramite: dal solido al liquido, dal liquido al gassoso. Eppure, come per gli altri elementi, oggi anche del fuoco si percepisce maggiormente la forza distruttrice: incendi, riscaldamento globale, siccità. Abbiamo noi umani, già con l’uso che ne facciamo fin dai primordi della civiltà, potenziato la sua capacità distruttrice, separandola da quella rigeneratrice: è il fuoco della combustione, che riduce fino all’esaurimento le risorse naturali. Oppure, non siamo più noi in grado di intravedere la rinascita che comunque si genera nella consunzione e nel divenire; forse solo perché non siamo noi umani disposti a rigenerarci.
NEWS
Si invitano scienziati/e, accademici/e ed esperti/e, da ogni dipartimento/facoltà/centro di ricerca, a firmare la seguente lettera.
Due lezioni aperte al pubblico dell'antropologo e professore emerito Tim Ingold. Tutte le informazioni nell'articolo.
Tutte le informazioni utili per partecipare ai moduli di tuo interesse.
Acqua, Terra, Fuoco, Aria
L’edizione 2023 del Master ha aperto un ciclo di studi dedicato a quattro elementi naturali (acqua, terra, fuoco, aria). Non li intendiamo come risorse da sfruttare, consumare, esaurire, valorizzare; piuttosto come agenti delle dinamiche e delle trasformazioni ambientali, che coinvolgono sullo stesso piano umani e non umani, viventi e non viventi. Ognuno dei quattro elementi conserva e produce la memoria della vita, stabilendo relazioni e istituendo pertanto nuovi ambienti, nuovi territori, nuove narrazioni. Ogni elemento ci racconta, intrecciandole, storie, vicende, criticità, lotte; disegna paesaggi, si fa addomesticare ma può ribellarsi, rendendosi ingovernabile; rimanda a epoche remote quanto a scenari futuri, dà segnali ineludibili di allarme e al contempo è fonte di energia per l’avvenire. Ognuno di essi ha una sua propria materialità e consistenza, in sé irriducibile, eppure partecipano tutti della potenza generatrice e distruttrice del pianeta.
Edizione 2025. Elementi#3 – Fuoco
Il fuoco evoca un immaginario ambivalente: può essere distruttivo e generativo. Tante narrazioni, tante esperienze, tanti saperi ci raccontano come questi due aspetti della sua potenza non siano affatto in contraddizione, bensì interagiscano e si compenetrino l’uno nell’altro, l’uno con l’altro: distruzione creatrice, creazione distruttiva. Trasformazione e non distruzione la si riscontra poi nei passaggi di stato di cui il suo calore è tramite: dal solido al liquido, dal liquido al gassoso. Eppure, come per gli altri elementi, oggi anche del fuoco si percepisce maggiormente la forza distruttrice: incendi, riscaldamento globale, siccità. Abbiamo noi umani, già con l’uso che ne facciamo fin dai primordi della civiltà, potenziato la sua capacità distruttrice, separandola da quella rigeneratrice: è il fuoco della combustione, che riduce fino all’esaurimento le risorse naturali. Oppure, non siamo più noi in grado di intravedere la rinascita che comunque si genera nella consunzione e nel divenire; forse solo perché non siamo noi umani disposti a rigenerarci.
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Si invitano scienziati/e, accademici/e ed esperti/e, da ogni dipartimento/facoltà/centro di ricerca, a firmare la seguente lettera.
Due lezioni aperte al pubblico dell'antropologo e professore emerito Tim Ingold. Tutte le informazioni nell'articolo.
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